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al testo di Gaudenzio Massi
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Nel crescendo piano piano Sempre complici per mano Sia nei giochi che nei silenzi Per ovviare a repressioni Degli adulti in ossessione Il ricordo di un frangente Che girando intorno a casa Con rumorose biciclette Inavvertitamente in collisione Sulla coscia in formazione Una lacera profonda contusione Improvviso consulto sul da farsi Poi la ferita è presto avvolta Da una benda per la notte All’insaputa di una madre Onnipresente come l’ansia Ma si aggrava la mia storia Quando a scuola la mattina Mentre il viso si fa bianco Io mi accascio sopra al banco In un attimo svenuto Il soccorso presto arriva Per me che ero in deriva Poi l’arrivo in ospedale I dottori in riunione Per guarire l’infezione Di un presunto tetano letale Poi nei giorni a susseguirsi Il vociare di amputare Quella gamba ingigantita Poi un dottore luminare Che a forza di punture fa arretrare l’infezione La speranza torna innata Per la gioia di una madre In quarantena disperata Ora lo scrivo per ricordare Il secondo anniversario Di ammanco in presenza Ma il mio valore è nell’essenza Di ciò che siamo stati Senza mai darci delle colpe perché poi andavano risolte ...e se mi guardo attorno ancor ti vedo compiaciuto del mio essere nel mondo giocando ancora a “nascondino” sperando che tu appaia d’improvviso! |
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